Stress Termico: di cosa si tratta?

Per stress termico si intende un cambiamento sensibile di temperatura all’interno di un materiale o soggetto, tale da portare a conseguenze molto serie: una lastra di vetro quando si surriscalda si deforma fino anche alla sua rottura. Si immagini adesso cosa succede al corpo umano quando si ritrova a lavorare in un ambiente con un microclima alterato, troppo freddo o troppo caldo. Il suo sistema di termoregolazione, ossia la capacità di mantenere costante la temperatura corporea, non riesce più a funzionare in maniera ottimale e innesca una serie di reazioni, proprie dello stress termico: non si riesce a sudare a sufficienza a causa dell’umidità e degli indumenti inadatti; non c’è abbastanza dispersione di calore; aumenta il battito cardiaco; i riflessi rallentano e c’è più disattenzione, con la conseguenza di minare la produttività dell’azienda e incorrere in incidenti sul lavoro.

I soggetti che rischiano di incorrere maggiormente in questa condizione sono gli over 65, chi soffre di patologie croniche, chi consuma alcol o determinati farmaci, chi non dorme abbastanza, le donne incinte e coloro che sono troppo magri od obesi. Ad acuire lo shock termico contribuiscono le condizioni di lavoro, come ad esempio le ore trascorse sotto il sole, i ritmi di lavoro troppo alti e senza sufficienti pause per idratarsi e infine l’abbigliamento troppo ingombrante e inadatto. Il datore di lavoro deve dunque adeguandarsi alla normativa D.Lgs. 81/08, migliorando le condizioni microclimatiche dell’ambiente di lavoro: ad esempio deve adattare gli orari di lavoro ad eventuali condizioni climatiche avverse; incrementare le turnazioni e incrementare le pause di recupero; mettere a disposizione dei lavoratori indumenti protettivi e dotare gli ambienti di dispositivi quali i raffrescatori evaporativi.

Benessere Termico sul luogo di lavoro

Se i lavoratori, nel corso delle loro attività quotidiane, non sentono né freddo né caldo, allora sono in uno stato di benessere termico. Quest’ultimo dipende certamente da fattori individuali, ovvero dal tipo di lavoro, dal metabolismo e dagli indumenti, che in termini di isolamento termico devono rispettare la normativa UNI EN-ISO 9920/2009. A incidere sul benessere termico, chiamato anche termo igrometrico, è anche il microclima, che dipende a sua volta da criteri fisici come: la presenza di correnti d’aria che permettono la dispersione del calore; la presenza dell’umidità nell’aria; la temperatura delle superfici e quella dell’aria, che incidono molto sulla cute.

Raffrescatori Evaporativi: niente più Stress Termico!

Per rendere perfetto il microclima dell’ambiente di lavoro, si possono utilizzare una serie di dispositivi, dai ventilatori ai climatizzatori fino ai raffrescatori evaporativi o adiabatici. Si tratta di sistemi di condizionamento che rinfrescano l’aria attraverso l’evaporazione dell’acqua: questo elettrodomestico infatti custodisce all’interno una ventola che ha il compito di aspirare l’aria esterna, secca e calda. L’aria viene spinta ad un pannello evaporativo o cuscinetto di raffreddamento, mantenuto bagnato in virtù dell’acqua e/o del ghiaccio contenuto in una sorta di tanica situata sempre all’interno. In questo semplice meccanismo, l’acqua evapora tramutandosi dallo stato liquido a quello gassoso: il risultato è il notevole raffreddamento dell’aria, che avviene naturalmente e senza l’utilizzo di sostanze chimiche, agenti aggressivi, gas refrigeranti e sfoghi esterni (come avviene nel caso dei condizionatori). Sono molti i vantaggi che derivano dall‘utilizzo di un raffrescatore evaporativo in ambito industriale: innanzitutto sono dispositivi economici sia al momento dell’acquisto che in fase di gestione, consumando una quantità contenuta di watt. Inoltre sono pratici, facili da installare, non inquinano e non richiedono molta manutenzione se non la pulizia dei filtri e non causano allergie, dolori articolari o raffreddori: i raffrescatori infatti non solo rinfrescano l’aria ma la purificano e sanificano, rendendo il microclima ottimale per i lavoratori.

Paolo Dolci

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