Cosa si intende per Diagnosi Energetica?
13 Settembre 2022Domande e risposte sui Raffrescatori Adiabatici
13 Ottobre 2022Quest’estate rovente è finita, e l’arrivo della stagione fredda dell’inverno ci porta a fare i conti di quanto abbiano consumato i dispositivi utilizzati per affrontare i mesi più caldi dell’anno e mantenere una giusta temperatura negli ambienti domestici e industriali.
Tra i dispositivi più utilizzati dai consumatori per rinfrescare gli ambienti è soprattutto il condizionatore ad essere quello più costoso per quanto riguarda i consumi.
Il costo di un condizionatore in bolletta dipende in ogni caso da diversi fattori, quali ad esempio la classe energetica del prodotto, il costo dell’energia e il tempo di utilizzo quotidiano, ma è possibile fornire dei dati approssimativi.
Secondo le stime ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, attualmente il prezzo della componente energia si attesta intorno ai 0,276 €/kWh, mentre il consumo medio di un condizionatore è di circa 1000 W, il che ne determina costi molti elevati.
Proprio per questo motivo, soprattutto in ambienti di lavoro, sempre più persone sono alla ricerca di soluzioni alternative, come ad esempio i raffrescatori adiabatici.
Alternative al Condizionatore
Non bisogna pensare che i principali timori legati all’uso dei condizionatori siano esclusivamente di natura economica: oltre a rappresentare una spesa consistente, infatti, i condizionatori sono anche tra le scelte meno green a disposizione dei consumatori. Per questo motivo negli ultimi anni sono moltiplicate sul mercato le diverse alternative al condizionatore, che includono i ventilatori, i deumidificatori e i raffrescatori adiabatici.
I ventilatori, che sono disponibili in diversi modelli come, ad esempio, a piantana o a colonna, sono senza dubbio l’alternativa più diffusa al condizionatore. Si tratta di elettrodomestici di piccole dimensioni, e che occupano uno spazio ridotto, che non richiedono installazione e che permettono di rinfrescare abbastanza velocemente le stanze. A differenza però di soluzioni come i raffrescatori evaporativi, i ventilatori non raffreddano realmente l’aria, ma si limitano semplicemente a spostarla grazie alla presenza di ventole e pale.
Un’altra alternativa che sta prendendo rapidamente piede è poi il deumidificatore, che pur avendo un funzionamento simile a quello del condizionatore si distingue da quest’ultimo per il fatto di ridurre l’umidità presente nell’aria asciugandola.
Ultima alternativa è infine il raffrescatore adiabatico, un dispositivo che cattura l’aria calda esterna e, sfruttando il processo naturale di evaporazione dell’acqua, rimette in circolo aria fresca e purificata senza ricorrere all’uso di gas refrigeranti che possono avere un impatto negativo sull’ambiente.
Raffrescatori Adiabatici: scegliere di risparmiare
Come già detto, scegliere un Raffrescatore Evaporativo rispetto ad un condizionatore tradizionale significa effettuare una scelta più sostenibile ed economica. A livello di consumi infatti è stato stimato che un raffrescatore adiabatico richieda all’incirca tra i 5 ed i 7 Watt di energia per rinfrescare in modo soddisfacente un ambiente, laddove invece un condizionatore può consumare fino a 1kW o più.
Al vantaggio economico e ambientale si vanno inoltre ad aggiungere altri aspetti positivi legati ai raffrescatori evaporativi, tra cui ad esempio il fatto che permettono di purificare l’aria eliminando eventuali polveri e fumi tossici, e che sono facili da installare.
Ai modelli classici da installare a parete o a soffitto si affiancano infatti anche modelli portatili dotati ruote che possono essere comodamente spostati da un ambiente all’altro senza fatica e caratterizzati da dimensioni ridotte.