Quando si parla di industria 4.0, traduzione italiana del concetto di Industry 4.0, si fa riferimento a un modello che riguarda sia la produzione che la gestione industriale. Nello specifico l’industria 4.0 è un modello aziendale che prevede un’interconnessione tra sistemi fisici e digitali grazie alla quale è possibile usufruire di macchinari connessi alla rete, analizzare le informazioni raccolti dalla rete e gestire in modo più flessibile la produzione.
Come per tutti i piani, anche quello per l’industria 4.0 prevede una serie di incentivi per spingere sempre più aziende ad accogliere e integrare nei propri modelli di business macchinari e tecnologie moderne. Tra questi è necessario citare ad esempio, in riferimento all’anno corrente, il credito di imposta per i beni immateriali, il credito di imposta per i beni materiali e infine il credito di imposta per la formazione e la consulenza.
Nel paragrafo precedente abbiamo accennato ai diversi incentivi previsti per l’industria 4.0, ma per capire a fondo vantaggi e benefici è necessario affrontarli e spiegarli singolarmente. Il primo bonus riguarda i beni immateriali dell’industria 4.0, nei quali rientrano ad esempio i software, per i quali è previsto un credito di imposta al 20% fino a 1 milione di euro con validità fino al 31/12/2022 e riscossione in tre quote annuali a partire dal primo F24 successivo all’anno in corso.
Sono poi previsti incentivi per i beni materiali o strumentali con un credito di imposta compreso tra il 10% e il 40% da un minimo di 2,5 milioni di euro ad un massimo di 20 milioni di euro; anche in questo caso la validità è prolungata fino al 31/12/2022 e le modalità di riscossione sono le stesse degli incentivi per i beni immateriali.
Chiudono infine gli incentivi per i beni immateriali, tra i quali è possibile individuare la formazione e la consulenza, per i quali è previsto un credito di imposta al 6% fino a 1 milione di euro, mentre sia la validità che la riscossione ricalcano quelle delle altre due tipologie di beni per l’industria 4.0.
Bisogna infine sottolineare che per accedere agli incentivi è necessario che le macchine 4.0 presentino alcuni criteri essenziali ed opzioni, tra cui il controllo PLC, l’interconnessione a sistemi informatici di fabbrica, l’integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica, interfacce uomo-macchina semplici ed intuitive e rispetto dei più recenti standard di sicurezza, salute ed igiene.
Tra le diverse tecnologie per l’industria 4.0 che le aziende hanno a disposizione compaiono anche i Raffrescatori Evaporativi Industriali, dispositivi che non solo permettono all’azienda di rispondere in modo corretto agli standard richiesti in termini di innovazione ma anche di salvaguardare l’ambiente. Ma cosa sono e in che modo risultano dispositivi rispettosi dell’ambiente?
I raffrescatori evaporativi industriali sono dispositivi che permettono di raffreddare ambienti di diverse dimensioni sfruttando il processo naturale di evaporazione dell’acqua. Il loro funzionamento si basa essenzialmente sullo scambio di calore che avviene tra l’aria calda proveniente dall’esterno e il filtro interno che rimette in circolo aria fresca attraverso una ventola. Per poter rinfrescare i diversi ambienti i raffrescatori non necessitano di gas refrigeranti o altre sostanze chimiche come avviene ad esempio con gli impianti di condizionamento tradizionali.
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