Industria 4.0: cos’è e che incentivi ci sono?
1 Dicembre 2022Cosa si intende per Efficienza Energetica?
2 Gennaio 2023Alluvioni, incendi e temperature troppo elevate sono tutti segnali allarmanti dei cambiamenti climatici. Secondo la comunità scientifica l’aumento delle temperature globali ha inequivocabili origini antropiche: inquinamento, distruzione degli habitat e utilizzo spropositato dei combustibili fossili hanno provocato un aumento dei gas serra, alterando l’equilibrio dell’atmosfera terrestre e rendendo il pianeta più vulnerabile. Il riscaldamento globale e le azioni politiche necessarie per contrastarlo sono alla base della COP 27, la XXVII Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi a Sharm el-Sheikh in Egitto dal 6 al 18 novembre 2022.
Cos’è la COP?
La sigla COP sta per “Conference of the Parties“, in italiano “Conferenza delle Parti”, le nazioni che hanno partecipato al convegno, discutendo tra l’altro anche il Protocollo di Kyoto e l’Accordo di Parigi. Tra i membri della conferenza era presente anche l’Unione Europea, rappresentata da Charles Michel e Ursula von der Leyen, rispettivamente Presidente del Consiglio e della Presidente della Commissione Europea. La prima Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si è tenuta a Rio de Janeiro nel 1992, con l’obiettivo di ridurre l’emissione dei gas serra e di chiudere il buco nell’ozono.
Gli obiettivi della Conferenza delle Parti 2022
La COP27 ha ribadito gli impegni già presi in precedenza, suddividendo l’azione politica nei quattro pilastri fondamentali “Mitigazione“, “Adattamento“, “Finanziamento” e “Collaborazione“. In breve, le nazioni s’impegneranno a limitare l’aumento delle temperature a 1,5 gradi, rispetto alle prime rilevazioni metereologiche (epoca preindustriale), a stilare un programma d’azione globale dettagliato e ad affrontare i problemi riscontrati dalle comunità più vulnerabili.
In più, la COP 27 ha istituito un fondo apposito per risarcire i paesi maggiormente colpiti dai cambiamenti climatici. Il fondo è un unicum nella storia del diritto internazionale e dimostra quando il riscaldamento globale sia oramai parte dell’agenda politica globale. In totale, verranno stanziati 100 miliardi di dollari entro il 2025 per sostenere i paesi in via di sviluppo sia nella transizione ecologica che nella lotta contro gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.
Azione per il clima: l’efficientamento energetico
Uno dei punti dell’agenda politica adottato dai singoli stati e destinato a tradursi in legge è la transazione ecologica. Per transizione ecologica s’intende il passaggio progressivo a un modello economico sostenibile e rispettoso degli equilibri ambientali. L‘efficienza energetica è probabilmente uno degli aspetti più importanti della transazione, sia per le abitazioni private che per il settore industriale, la cui attività ha un forte impatto sull’ambiente, e di conseguenza anche sul clima.
L’efficienza energetica prevede lo sviluppo e l’impiego di tecnologie eco-friendly, meno inquinanti e meno dispendiose in termini di consumo energetico, a fronte della stessa produttività. Grazie ai consumi limitati e al funzionamento “al naturale”, i Raffrescatori Adiabatici fanno parte a tutti gli effetti di questa categoria virtuosa. Il raffrescamento adiabatico o evaporativo è un’alternativa ecologica ai classici condizionatori e può essere impiegato per raffrescare ambienti di grandi dimensioni, per esempio fabbriche, allevamenti industriali e luoghi di lavoro.
I raffrescatori adiabatici non utilizzano alcun liquido refrigerante e assicurano un dispendio energetico minimo. Il loro funzionamento si basa sulle proprietà intrinseche dell’aria, che è in grado di sopportare una certa quantità di vapore acqueo; con l’introduzione del vapore, l’acqua aumenta man mano la sua umidità relativa, disperdendo il calore in essa contenuto.