Campionamento dell’aria: cos’è e come farlo

L’aria che respiriamo è un bene prezioso, essenziale per la vita sulla Terra. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’aumento dell’urbanizzazione, dell’industrializzazione e delle attività umane ha portato a un significativo aumento dell’inquinamento atmosferico. Questo fenomeno ha reso sempre più cruciale effettuare analisi accurate dell’aria al fine di valutarne la qualità e l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente.
 

Campionamento dell’Aria: cos’è?

Il campionamento dell’aria è un procedimento attraverso il quale vengono prelevati campioni rappresentativi dell’aria da un ambiente specifico al fine di analizzarne la composizione e la presenza di eventuali agenti inquinanti. Questa pratica è utilizzata in diversi contesti, come il monitoraggio dell’aria interna ed esterna, l’analisi dell’aria in ambienti industriali, la valutazione degli effetti dell’inquinamento sull’ecosistema e il monitoraggio microbiologico negli ambienti di lavoro. 

 

Metodi di Campionamento dell’Aria

Esistono due metodi principali di campionamento dell’aria: il campionamento attivo e il campionamento passivo.

Campionamento Attivo

Il campionamento attivo è uno dei principali metodi utilizzati per raccogliere campioni di aria. In questo processo, l’aria viene aspirata attivamente attraverso un dispositivo chiamato campionatore.

Questo dispositivo può essere dotato di filtri o substrati che catturano particelle sospese nell’aria, fra cui muffe, spore, batteri e lieviti, e li depositano su una piastra di terreno nutritivo, poi trasferita in un incubatore in cui successivamente verrà valutata la crescita di tali microrganismi e, di conseguenza, il livello di inquinamento dell’aria.  

  

Campionamento Passivo

Il campionamento passivo, d’altra parte, coinvolge l’uso di piastre contenenti un terreno di coltura su cui si depositano per sedimentazione i microrganismi presenti nell’aria nel corso del tempo, e anch’esse vengono poi inserite in un’incubatrice per favorire la crescita e la seguente valutazione del livello di contaminazione.   

Sebbene il campionamento passivo possa richiedere un periodo di esposizione più lungo rispetto al campionamento attivo, offre un vantaggio nell’essere più semplice da implementare in quanto non richiede il processo di aspirazione dell’aria.  

  

L’importanza della Salubrità dell’Aria

L’attenzione alla qualità dell’aria non si limita solo agli ambienti esterni, ma riveste un ruolo di fondamentale importanza anche all’interno degli ambienti di lavoro. Il benessere e la produttività dei lavoratori dipendono in modo significativo dalla salubrità dell’aria che respirano durante le ore lavorative. La presenza di inquinanti atmosferici negli ambienti di lavoro può avere un impatto diretto sulla salute dei dipendenti, influenzando la loro capacità lavorativa e causando problemi di salute a breve e lungo termine. 

La qualità dell’aria negli ambienti di lavoro è strettamente legata alla prevenzione di disturbi respiratori, allergie e malattie correlate all’esposizione a sostanze nocive. L’esposizione a polveri sottili, composti chimici volatili e agenti inquinanti può causare irritazioni agli occhi, alla gola e alle vie respiratorie, oltre a peggiorare le condizioni di chi soffre già di patologie respiratorie preesistenti, come l’asma. 

Inoltre, un’aria di scarsa qualità può influenzare negativamente la concentrazione e la produttività dei lavoratori. La presenza di inquinanti nell’aria può causare affaticamento, ridotta capacità cognitiva e aumento dello stress, con conseguenze dirette sulla qualità del lavoro svolto.

Per affrontare queste sfide, è essenziale adottare pratiche di monitoraggio e controllo della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro. Questo include l’utilizzo di sistemi di ventilazione e climatizzazione adeguati, come i Raffrescatori Evaporativi, la corretta manutenzione degli impianti e la riduzione delle fonti di inquinamento interno ed esterno.